mercoledì 16 aprile 2014

Idromele




Scrivere il primo post del blog prendendo ispirazione da qualche sorso del nettare degli dei, l'Idromele appunto, sarebbe stato molto più facile forse. Visto che per ora non ne ho, mi sforzerò di trovare le parole dentro di me e vi descriverò i miei tentativi di produzione di questa bevanda che iniziano ufficialmente da oggi .

Per chi non lo sapesse, l'Idromele e' fermentato di miele disciolto nell'acqua. Questa fermentazione permette di scindere gli zuccheri presenti nel miele creando una deliziosa bevanda alcolica.

Chiusa la parentesi introduttiva, passiamo alla descrizione della produzione !

Innanzi tutto mi inizio a documentare su questa bevanda. Principalmente apprendo delle nozioni a riguardo dal mio maestro di fermentazioni "Carlo Nesler" e dal libro "The art of fermentation" di "Sandor Katz" considerato un po' la Bibbia per quanto riguarda i fermentati.



La ricetta di Carlo prevede 1/3 di miele e 2/3 di acqua. Sul libro di Sandor Katz invece c'è un paragrafo che racconta come, a seconda delle culture, le popolazioni abbiano prodotto questo fermentato di miele e acqua con proporzioni estremamente variabili (passando da 1 porzione di miele e mezza porzione di acqua in Polonia fino a 1 porzione di miele e 17 porzioni di acqua in Messico)

Analizzando scrupolosamente questi dati, decido che ... farò come cavolo mi pare, rendendo fiero il mitico Carlo che ogni volta al corso di fermentati ci ripeteva sempre: "Non siate fiscali con le proporzioni, sperimentate, fate come vi pare " ;)

Vediamo quindi cosa ho ha disposizione :

4 barattoli da 1 kg
2 barattoli di miele da 1 kg

Non avendo per ora a disposizione nessuna frutta biologica con cui creare uno starter, faccio di necessità virtù e decido di provare a vedere se e come funzionerà la fermentazione spontanea del miele.

Il miele che ho dovrebbe essere non pastorizzato. Lo si evince dalla consistenza che dovrebbe essere qualcosa del genere



Apro parentesi: se il miele non è pastorizzato, all'interno presenta dei lieviti i quali daranno il via alla fermentazione una volta che viene loro fornita una sufficiente quantità di acqua dove vivere e riprodursi.

Fatta questa precisazione, non essendo sicuro che il mio miele sia non pastorizzato, decido di fare 4 tentativi diversi ma con fattori comuni tra di loro

I fattori comuni tra i vari tentativi saranno la quantità di miele utilizzata per barattolo (250gr) e la quantità di acqua (fino a riempire il barattolo, circa 750ml ma comunque ho fatto a occhio)

Le differenze tra i vari barattoli sono la chiusura del barattolo (tappo aperto o tappo chiuso) e l'acqua utilizzata per sciogliere il miele (acqua calda o acqua a temperatura ambiente

250 gr di miele sciolto in acqua fredda con tappo aperto
250 gr di miele sciolto in acqua calda con tappo aperto

250 gr di miele sciolto in acqua calda con tappo chiuso

250 gr di miele sciolto in acqua fredda con tappo chiuso



Spiego queste scelte:

Non essendo appunto sicuro della tipologia di miele che ho acquistato, scelgo di tenerne 2 col tappo aperto permettendo all'aria di portare i suoi lieviti che daranno l'inizio alla fermentazione qualora il miele ne fosse privo. Per quanto riguarda la scelta dell'acqua con la quale discogliere il miele, testo sia l'acqua calda che, se ricordo bene, Carlo ha usato durante il corso (anche se lui ha usato uno starter per far partire la fermentazione) sia quella fredda che Katz consiglia ovviamente per non uccidere i lieviti presenti nel miele (non resistono alle alte temperature).

Quale barattolo fermenterà? Fermenterà almeno un barattolo? Si accettano scommesse!! ;)

1 commento: